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#francimilani48fromitaly

Il judo e il sogno olimpico che diventa realtà.          

Alcune donne sono nate combattenti. Francesca Milani, è una di loro.

Una testimonianza del duro lavoro e della determinazione, senza mai risparmiarsi e facendo dell’impegno e del sacrificio la base della sua carriera agonistica e professionistica per raggiungere il suo obiettivo sportivo, il suo sogno. La strada verso la gloria e il successo è lunga e impervia, richiede sacrifici e soprattutto impegno e volontà, anche da parte della famiglia.

Il sogno parte da lontano, da quando si iniziano a muovere i primi passi nel mondo sportivo e si inizia a vedere la gara a cinque cerchi come il sogno di una vita intera.

Come non ricordare  Rita che l’ha sempre accompagnata nelle lunghe trasferte da casa verso la palestra. Dagli inizi nella sede distaccata a Testa di Lepre del Banzai Cortina di Roma, all’approdo sullo “storico” tatami a Monte Mario (quartiere romano della gloriosa società), dove in passato altri atleti, sotto la direzione tecnica del Maestro Luciano Archetti, raggiunsero il traguardo della partecipazione olimpica: Girolamo Giovinazzo, Massimo Sulli e Jenny Gal (atleta di origine olandese che scelse, dopo la naturalizzazione italiana, il Banzai come sua nuova casa del judo).

Francesca, categoria 48 kg (la stessa storica e piena di successi di Cinzia Amici presidente del Banzai) è nata e cresciuta judoisticamente grazie al lavoro, alla passione e dedizione dell’attuale dirigenza tecnica del team romano, guidata dal maestro Gianluca Accogli, e coadiuvata da diversi tecnici. Un nome su tutti Diego Frustaci: fidanzato di Francesca, capace di spronarla continuamente negli allenamenti, rinunciando anche all’idea di una uscita romantica o in discoteca pur di alimentare le sue aspirazioni e speranze.

Attualmente atleta delle Fiamme Oro, ha saputo dar valore al fatto che la possibilità economica, datagli dall’appartenenza al centro sportivo della Polizia, le permettesse di inseguire e rendere possibile il suo desiderio sportivo, diversamente difficilmente realizzabile per il nostro sport .

Speranze e ambizioni si sono sostanzialmente riunite in un momento, il suo sogno olimpico è diventato realtà, quel sogno che anche un po’ il sogno di tutti noi sportivi.

                   

 

 

 

 

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